I LUOGHI DI ROMAGNA: CHIESE E PALAZZI

BIBLIOTECA MALATESTIANA – Cesena (FC)

Strettamente legata alla memoria di Malatesta Novello, signore di Cesena, la Biblioteca Malatestiana è uno dei più fulgidi esempi del Rinascimento in Romagna. Costruita a metà del XV secolo e ancora oggi intatta nei suoi arredi e nella sua struttura, ha ottenuto il titolo di Memoria del Mondo da parte dell’UNESCO nel 2005, primo monumento in Italia a ricevere questo prestigioso riconoscimento.

Una visita alla Biblioteca Malatestiana vi riporterà indietro nel tempo, facendovi conoscere uno dei momenti più importanti della storia di Cesena: ogni passo è accompagnato dalla memoria di Malatesta Novello e degli artisti che per lui hanno lavorato, catapultandovi in un’atmosfera unica, mistica e armoniosa, che stupisce e affascina chiunque venga a visitare questo capolavoro dell’uomo.

La visita alla Biblioteca Malatestiana solitamente comprende anche la visita alla Biblioteca Piana, la collezione del papa cesenate Pio VII Chiaramonti, e alle due importantissime serie di corali quattrocenteschi, i cosiddetti Bessarione e i Corali del Duomo di Cesena, conservati nella sala a fianco della Biblioteca Antica.

ORARIO INVERNALE

Lunedì 14.00 – 16.00

Da martedì a sabato 9.00 – 16.00

Domenica e festivi 10.00 – 16.00

ORARIO ESTIVO

Lunedì: 14.00 – 19.00

Da martedì a sabato: 9.00 – 19.00

Domenica e festivi: 10.00-19.00

TARIFFE DI INGRESSO

Intero: € 5,00

Ridotto: € 4,00 (età superiore ai 65 anni; gruppi di almeno 15 persone; soci di enti o associazioni convenzionate)

Studenti (anche universitari): € 2,00

Ingresso gratuito: per bambini sotto i 6 anni e per gli accompagnatori dei gruppi.

Per i gruppi maggiori di 15 persone è richiesta la prenotazione. La visita è regolata da fasce orarie di ingresso a distanza di 40 minuti.

PADIGLIONE DELLE FESTE – Castrocaro Terme (FC)

Splendido esempio di Art Decò, il Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme è il fiore all’occhiello dell’intero complesso del Grand Hotel delle Terme. Costruito a partire dal 1937 per volere del regime fascista, il Padiglione fu inaugurato da Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, nel 1938 e divenne fin da subito luogo privilegiato per feste e ricevimenti. La struttura architettonica, in stile razionalista, è arricchita dalle straordinarie ceramiche maiolicate di Tito Chini, artista toscano che ha decorato tutto il complesso del Gran Hotel di Castrocaro Terme ispirandosi al tema dell’acqua.

Le decorazioni interne ed esterne, infatti, come le suggestive fontane, i bellissimi pavimenti, le splendide porte e le insolite appliques sono tra i più begli esempi di Arte Liberty che la Romagna possa vantare. Grazie al recente restauro, il Padiglione delle Feste è tornato ad essere uno dei protagonisti della vista culturale e sociale del forlivese, ospitando nelle sue splendide sale mostre d’arte ed eventi di vario genere.

APERTURA SU RICHIESTA

INGRESSO GRATUITO se non ci sono eventi o mostre in corso

PALAZZO MILZETTI – MUSEO NAZIONALE DELL’ETA’ NEOCLASSICA IN ROMAGNA – Faenza (RA)

Ci sono luoghi in Romagna un po’ nascosti, quasi dimenticati, trascurati dai flussi del turismo di massa, la cui poesia e bellezza è tutta raccolta all’interno delle loro mura, come uno scrigno che nasconde un tesoro.

Questo è Palazzo Milzetti, oggi Museo dell’Età Neoclassica, che sorge a pochi passi dalla piazza principale di Faenza. Bisogna andarlo a cercare, ma ne vale assolutamente la pena! Appena oltrepassato il portone d’ingresso, ci si trova catapultati indietro nel tempo, all’epoca di Napoleone e dei grandi rivolgimenti storici della sua epoca, immersi in un ambiente unico, dove si può respirare la grande arte del periodo neoclassico.

Il palazzo, tra la fine del’700 e l’inizio dell’800, apparteneva ad una delle famiglie più importanti di Faenza, i Milzetti appunto, e furono padre e figlio, Nicola e Francesco, a ristrutturare e ridecorare la loro dimora cittadina. In particolare, fu Francesco Milzetti a chiamare nel suo cantiere alcuni dei più grandi nomi del periodo, divenendo il mecenate di una delle più straordinarie opere collettive del Neoclassicismo. A Faenza e in Romagna c’erano già nomi di ottimi artisti e artigiani che furono impiegati per l’opera di restauro del palazzo ma, sicuramente, il nome più importante è quello di Felice Giani, artista talentuoso e geniale decoratore d’interni, che ha ideato e realizzato lo splendido apparato decorativo delle sale interne.

Una visita a Palazzo Milzetti svelerà al turista curioso non solo i miti dell’antichità, protagonisti di stucchi e dipinti, ma anche la vita di una famiglia nobile e potente durante il periodo napoleonico.

ORARI DI APERTURA

Lunedì – Sabato e Festivi: dalle 8.30 alle 18.30

Domenica: dalle 12.30 alle 18.30

Ingresso ogni ora: ultimo ingresso ore 18.00

TARIFFE D’INGRESSO

Intero: € 4,00

Ridotto: € 2,00

Gratuito: sotto i 18 anni e la prima domenica di ogni mese

E’ gradita la prenotazione per i gruppi e le scuole.

PALAZZO ROMAGNOLI – Forlì (FC)

Situato in pieno centro storico, a pochi passi dai Musei di San Domenico, Palazzo Romagnoli è il nuovo gioiello della città di Forlì. Inaugurato alla fine del 2013, dopo un lungo e accurato restauro, il prestigioso palazzo è diventato sede delle Collezioni Civiche del Novecento, creando un nuovo e fondamentale polo culturale nel forlivese.

Il piano terra è occupato dalla Collezione Verzocchi, esposta in questa sede in modo permanente. Unica nel suo genere, la Collezione fu voluta da Giuseppe Verzocchi, geniale imprenditore di origine forlivese, che la donò al Comune di Forlì nel 1961, e raccoglie settanta quadri dei più importanti artisti italiani del XX secolo con un solo tema conduttore, il lavoro. Oltre alle opere pittoriche, una sala è dedicata al carteggio intercorso tra gli artisti e il mecenate, durante tutta la vita di Verzocchi.

Il primo piano ospita una sala conferenze e la sala dove sono esposte le 7 opere di Adolfo Wildt, appartenenti in passato alla collezione del Marchese Paulucci de Calboli e che oggi sono la più importante raccolta pubblica dell’artista. Le sale adiacenti sono dedicate alla sezione “La Grande Romagna”, vero e proprio tributo all’arte e al patrimonio culturale della Forlì del Novecento. Il percorso espositivo si conclude con le opere di Giorgio Morandi della “Donazione Righini” e la ricostruzione dello studio dell’artista a Bologna.

Palazzo Romagnoli è esso stesso un gioiello architettonico, che il restauro ha conservato e valorizzato: i suoi soffitti decorati sono tra i più belli della città di Forlì e completano elegantemente l’esposizione delle prestigiose opere d’arte in esso contenute.

ORARI DI APERTURA

Dal 13 febbraio al 26 giugno 2016:

Dal martedì al venerdì: ore 9,30 – 17,30

Sabato e domenica: ore 10,00 – 18,00

Lunedì chiuso

La biglietteria è aperta fino a mezz’ora prima della chiusura.

TARIFFE D’INGRESSO

Intero: € 3,00

Ridotto: € 2,00 (dai 14 ai 18 anni, giovani dai 14 ai 29 anni possessori di Young ER, BAC Fondo per la Cultura, docenti con Carta DOC Regione Emilia Romagna, forze dell’ordine con tesserino, gruppi maggiori o uguali a 10 unità paganti, tesserati ad associazioni/organismi di promozione sociale a scopo culturale e di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, soci di associazioni a scopo culturale convenzionate con il Comune di Forlì)

Gratuito: per minori di 14 anni; visitatori disabili con un accompagnatore; invalidi; tesserati Icom, guide turistiche con tesserino; giornalisti con tesserino; interpreti nell’esercizio delle proprie funzioni; possessori di Romagna Visit Card.

Prima domenica del mese ingresso gratuito per tutti.

 TEMPIO MALATESTIANO – Rimini (RN)

Capolavoro del Rinascimento italiano, il Tempio Malatestiano di Rimini viene “creato” dal genio di Leon Battista Alberti, teorico e architetto tra i più importanti del ‘400, su richiesta di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini.

Il Tempio Malatestiano, infatti, è un inno alla grandezza e al potere di Sigismondo e della sua famiglia e una fulgida testimonianza della genialità di Alberti e del talento di Agostino di Duccio e Matteo de’ Pasti. Una gioia per gli occhi che celebra con la ricchezza e la sontuosità delle sue decorazioni la meraviglia del creato di Dio, nonostante il nome, Tempio Malatestiano, abbia fatto pensare per secoli ad una connotazione pagana dell’opera di Sigismondo.

La Chiesa originale fu costruita dai frati francescani e venne scelta successivamente dai Malatesta di Rimini come luogo di sepoltura della famiglia. Per questo motivo, Sigismondo, all’apice del suo potere, decise di ridecorare una cappella per la sua sepoltura. Col passare del tempo, il progetto si ampliò fino a toccare sia l’interno che l’esterno della Chiesa di San Francesco. Un progetto ambizioso che portò a costruire una delle meraviglie della Romagna anche se, purtroppo, incompiuta.

Il Tempio Malatestiano è oggi la Cattedrale di Rimini e, oltre alle splendide decorazioni rinascimentali, conserva splendidi tesori d’arte, come il bellissimo Crocifisso di Giotto e l’affresco di Piero della Francesca, con Sigismondo Pandolfo Malatesta inginocchiato davanti a San Sigismondo, suo santo omonimo.

ORARI DI APERTURA:

Dal LUNEDÌ al VENERDÌ: dalle ore 8,30 alle ore 12,00 e dalle ore 15,30 alle ore 18,30

SABATO: dalle ore 8,30 alle ore 12,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,00

DOMENICA: dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,30 alle ore 18,30

INGRESSO GRATUITO

Gli orari potrebbero subire variazioni per celebrazioni straordinarie o durante le principali festività religiose.

Per accedere al Tempio Malatestiano è richiesto un abbigliamento decoroso e rispettoso del luogo.

L’ABBAZIA DI POMPOSA – Codigoro (FE)

L’Abbazia di Pomposa, risalente al IX secolo, è una delle più importanti di tutto il Nord Italia.

L’abbazia che noi oggi ammiriamo fu probabilmente fondata tra il VI e il VII secolo e venne consacrata nel 1026 dall’abate Guido. Fino al XIV secolo l’abbazia godette di numerose proprietà, sia nei terreni circostanti (compresa una salina a Comacchio), sia nel resto d’Italia, grazie alle donazioni; il lento declino, dovuto a fattori geografici e ambientali, quali la malaria e l’impaludamento della zona, fu causato anche dalla deviazione dell’alveo del Po.

L’Abbazia di Pomposa fu veramente importante soprattutto durante il Medioevo: grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano, tra cui Guido d’Arezzo che ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali, l’Abbazia fu fondamentale per la conservazione e la diffusione della cultura.

Nel 1653 papa Innocenzo X soppresse il monastero, che nel 1802 venne acquistato dalla famiglia ravennate Guiccioli. Alla fine del XIX secolo la proprietà passò allo Stato italiano, è attualmente in gestione al Polo museale dell’Emilia Romagna.

Il complesso dell’Abbazia è formato dalla Basilica di Santa Maria, dal Campanile, dal Monastero e dal Palazzo della Ragione.
Il nucleo più antico della Basilica risale al VII-IX secolo; nell’XI secolo venne allungata con l’aggiunta di due campate e dell’atrio, e venne aggiunto l’atrio ornato di fregi in cotto, oculi, scodelle maiolicate, vari animali dal valore simbolico-religioso. L’interno della chiesa è a tre navate, divise da colonne romane e bizantine. Il prezioso pavimento di marmo in opus sectile risale a varie epoche (dal VI al XII secolo) e presenta animali mostruosi, motivi geometrici, elementi vegetali e figurativi.

Le pareti sono decorate con uno splendido ciclo di affreschi trecenteschi di scuola bolognese, con storie dell’Antico Testamento, del Nuovo Testamento e dell’Apocalisse di San Giovanni. La parte più famosa è la parete di controfacciata, dove è rappresentato il Giudizio Universale con i diavoli che attuano crudeli supplizi, i dannati e Lucifero.

L’altissimo Campanile è del 1063 in forme Romanico-Lombarde e ricorda quello, di circa 75 metri, dell’Abbazia di San Mercuriale a Forlì. Grazie ad una lastra iscritta conosciamo il nome dell’architetto che progettò il campanile e ne diresse i lavori di costruzione: Deusdedit. Procedendo dalla base verso la sommità del campanile, le finestre aumentano di numero e diventano più ampie, snellendo le forme della torre e allegerendo il suo peso.

Il Palazzo della Ragione e il Monastero sono oggi allestiti in forma di museo: in particolare, nel Monastero è possibile ammirare la Sala Capitolare, ornata con affreschi degli inizi del XIV secolo, e il Refettorio, che conserva il più prezioso ciclo di affreschi dell’Abbazia, attribuito ad un maestro riminese.

Le tariffe e gli orari di ingresso ai monumenti potrebbero subire variazioni, non dipendenti dalla nostra volontà. 

Il nostro impegno è di modificarle tempestivamente ogni qualvolta ci verrà comunicato un cambiamento.